badante milano ha diritto rimanere casa dopo morte assistito

La badante a Milano ha diritto a rimanere in casa dopo la morte dell’assistito

Badante a Milano e morte dell’assistito: cosa succede?

Quando l’assistito viene a mancare, la badante convivente può ritrovarsi improvvisamente senza un tetto. Molte badanti a Milano, infatti, sono straniere e non possiedono un’abitazione propria in Italia. Vivendo con la persona assistita, la casa diventa per loro un punto di riferimento, non solo lavorativo ma anche abitativo. Questo accade soprattutto in grandi città come Milano, dove il costo della vita e degli affitti può rendere difficile trovare rapidamente una nuova sistemazione.

Nel momento in cui una badante viene assunta regolarmente per prendersi cura di un anziano, entra a far parte della quotidianità della famiglia, instaurando spesso un rapporto di fiducia e affetto. Tuttavia, alla morte dell’assistito, oltre alla perdita personale, la badante deve affrontare anche l’incertezza del proprio futuro lavorativo e abitativo.

Aspetti legali e contrattuali

Alla morte dell’assistito, il contratto di lavoro domestico cessa, poiché viene meno il suo oggetto principale. Questo significa che la badante non ha più diritto a restare nell’abitazione. Tuttavia, è importante darle il tempo di organizzarsi per trovare una nuova sistemazione, soprattutto se si tratta di una badante convivente.

Per questo motivo, è fondamentale controllare il contratto di assunzione, che prevede il periodo di preavviso. Durante questo tempo, la badante può cercare un’altra opportunità lavorativa o una nuova sistemazione abitativa, specialmente in una città come Milano, dove la domanda di badanti qualificate è sempre alta.

Oltre agli aspetti normativi, ci sono considerazioni umane da tenere in conto. La badante può aver sviluppato un forte legame con l’anziano e potrebbe desiderare di restare per qualche giorno in casa per elaborare il lutto e supportare la famiglia. Tuttavia, è importante bilanciare questo desiderio con il rispetto della privacy e delle decisioni degli eredi riguardo all’abitazione.

Il licenziamento della badante a Milano: preavviso e TFR

Gli eredi devono comunicare formalmente il licenziamento della badante a seguito della morte dell’assistito. Secondo l’art. 40 comma 7 del CCNL, il rapporto di lavoro può essere risolto nel rispetto del preavviso previsto dal contratto.

Se gli eredi decidono di licenziare la badante con effetto immediato, devono corrisponderle un’indennità sostitutiva del preavviso, pari alla retribuzione per il periodo di preavviso non concesso.

Il licenziamento deve essere comunicato per iscritto, tramite:

  • Raccomandata A/R.
  • Lettera consegnata a mano con ricevuta firmata.

Il preavviso varia in base alle ore lavorative settimanali e all’anzianità di servizio maturata. Tuttavia, in caso di giusta causa, il datore di lavoro può licenziare la badante senza preavviso, ad esempio se viene accertata una grave negligenza che abbia contribuito al decesso dell’assistito o all’abbandono della persona fragile.

Alla scadenza del preavviso, la badante deve liberare l’abitazione e ricevere:

  • Ratei della tredicesima maturati.
  • Liquidazione di ferie e permessi non goduti.
  • Trattamento di fine rapporto (TFR).

Il TFR viene calcolato sulla base delle retribuzioni annue, compreso il valore convenzionale di vitto e alloggio, e viene rivalutato secondo i parametri ISTAT.

La questione della residenza

Se la badante aveva la residenza nell’abitazione dell’assistito, la famiglia deve procedere alla revoca. Questo è un passaggio burocratico semplice, ma necessario, per evitare future problematiche amministrative.

Il proprietario dell’immobile (o un suo erede) deve comunicare all’Ufficio Anagrafe del Comune che la badante non risiede più nella casa. Questo permette la cancellazione della sua residenza e chiude eventuali pendenze legate all’immobile.

Badanti a Milano: una domanda in crescita

A Milano, il settore dell’assistenza domiciliare è in forte espansione, data l’alta presenza di anziani che necessitano di cure continue. Molte famiglie si affidano a badanti conviventi per garantire ai propri cari un supporto quotidiano. Tuttavia, quando l’assistito viene a mancare, la badante si ritrova spesso senza un’occupazione e una casa. È quindi fondamentale che le famiglie e i lavoratori siano consapevoli delle tutele legali e delle possibilità di ricollocazione.

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