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Milano, la Morte dell’Assistito che Effetto ha sulla Badante

La morte di un assistito può essere un momento molto difficile per la badante che si è presa cura di lui o di lei.

In molti casi, la badante ha trascorso molti mesi o addirittura anni qua a Milano con l’assistito, diventando parte integrante della sua vita quotidiana.

Quando l’assistito muore, la badante può provare una vasta gamma di emozioni.

In primo luogo potrebbe sentirsi triste.

 Infatti se la badante ha sviluppato un forte legame con l’assistito, la sua morte può essere come perdere un amico o un familiare.

Potrebbe provare un senso di vuoto o di abbandono.

Dopo aver trascorso così tanto tempo a prendersi cura, la badante potrebbe sentirsi persa e incerta sulle proprie attività quotidiane.

Allo stesso tempo, la badante potrebbe anche provare un senso di soddisfazione per il lavoro svolto.

Se l’assistito era gravemente malato o disabile, la badante potrebbe aver avuto un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità della sua vita e nel fornirgli il supporto necessario per affrontare le difficoltà quotidiane.

In questo caso, la badante potrebbe sentirsi orgogliosa del lavoro svolto e del contributo che ha dato alla vita dell’assistito.

Infine, la badante potrebbe avere preoccupazioni pratiche riguardo al futuro.

Se la badante era impiegata da un’agenzia di assistenza domiciliare, la morte dell’assistito potrebbe significare la fine del suo lavoro.

In questo caso, la badante potrebbe preoccuparsi di trovare un nuovo lavoro o di affrontare le difficoltà finanziarie.

In generale la morte di un assistito può essere un momento molto difficile per la badante.

È importante che la badante abbia accesso al supporto emotivo e alla consulenza, se necessario, per aiutarla ad affrontare questa situazione difficile.

In base al contratto di lavoro stipulato tra la badante e l’assistito o la sua famiglia, ci potrebbero essere diverse modalità per chiudere il rapporto di lavoro dopo la morte dell’assistito.

Per quanto riguarda la parte contrattuale alla morte dell’assistito, il rapporto di lavoro della badante non cessa in automatico, ma richiede un atto formale di licenziamento.

A licenziare la badante dovranno essere necessariamente coloro che accetteranno l’eredità dell’assistito e che, in forza di ciò, subentreranno in tutti i rapporti attivi e passivi di quest’ultimo.

L’unico obbligo per chi comunica il licenziamento alla badante è di rispettare il termine di preavviso. 

Il preavviso è dovuto anche in caso di morte del datore di lavoro: se gli eredi non lo rispettano, effettuando il licenziamento con effetto immediato (in tronco) , devono versare alla bandate l’indennità sostitutiva del preavviso.

Alla badante licenziata per morte dell’assistito spettano ovviamente i ratei della tredicesima maturata e la liquidazione delle ferie maturati e non ancora goduti.

Stesso discorso vale per il trattamento di fine rapporto: alla badante va corrisposto.

 

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