Milano e il problema sanatoria badanti
Aes Domicilio durante il 2020 si è trovata di fronte ad un numero abbondante di persone che si proponevano come badanti, per poter avere un lavoro, e di conseguenza poter approfittare della sanatoria.
Ad oggi si è visto come sia stato un flop la sanatoria per le badanti, dal punto di vista delle emersioni.
È un grave problema, un problema che ha portato personale non preparato, a cercare lavoro solo per poter approfittare della sanatoria per rimanere in Italia.
Le famiglie sono state messe in difficoltà poiché chi non si è appoggiato a società come le Aes Domicilio si è ritrovato del personale a lavorare in nero, nonostante stesse aspettando di essere regolarizzato. Un lavoro nero diffuso che l’ultima sanatoria non è riuscita a mitigare, creando sacche di “grigio“ e irregolarità. Agenzie spuntate sull’onda del boom di richieste di assistenza domiciliare agli anziani, in una giungla dove convivono società affidabili e realtà improvvisate.
Le badanti regolarmente assunte sono 72.759, circa il 40% del totale. Le lavoratrici irregolari sono circa 109.138.
E la sanatoria del 2020, dedicata a colf, badanti e braccianti, ha un impatto limitato nell’emersione del lavoro nero, anche per lentezza nell’esame delle domande, continui intoppi burocratici e ostacoli generati dalla pandemia. Finora, secondo le stime, sul totale delle pratiche presentate fra giugno e agosto 2020 solo un quarto sono arrivate alla fine dell’iter.
“Si sta rivelando la peggiore sanatoria – spiega Maurizio Bove responsabile immigrazione Cisl –. Ha generato lavoro nero trasformandosi anche in uno strumento di ricatto. Ad esempio, se una famiglia non ha denunciato all’Inps il rapporto di lavoro può continuare a impiegare in nero la badante e far scattare il contratto quando viene convocata, magari denunciando un part time e pagando il resto fuori busta”
Poi ci sono le assunzioni fittizie, solo allo scopo di far ottenere il permesso di soggiorno a chi svolge altre mansioni. Sul fronte delle agenzie, invece, si apre un capitolo a parte. I contagi dilagati nelle Rsa hanno portato molte famiglie a optare per l’assistenza domestica. E la crescita di richieste non si è fermata anche quando le case di riposo sono state messe in sicurezza. Il personale più qualificato è conteso e, quando può, si sposta in Paesi europei che offrono stipendi maggiori. Così si lascia spazio all’improvvisazione. A pagarne il prezzo sono gli anziani fragili e le loro famiglie.
Affidatevi sempre e solo a società o associazioni che lavorano con personale fidato, conosciuto, regolarizzato sul territorio italiano da anni, che conosce la lingua italiana alla perfezione e con preparazione.
Affidatevi ad Aes Domicilio.
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