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Milano: le Varie Tipologie di Dimissioni della Badante

Indichiamo anche a Milano le molte ragioni per cui una badante può dimettersi dal lavoro.

Alcune delle cause più comuni includono:

  • Problemi di comunicazione o di relazione con il datore di lavoro o con il paziente assistito
  • Scarsa remunerazione o condizioni di lavoro non soddisfacenti
  • Stress emotivo e fisico dovuto alle responsabilità del lavoro
  • Problemi di salute del caregiver o del paziente che rendono difficile continuare il lavoro
  • Migrazione verso un altro paese o città

Tuttavia, ogni situazione è unica e le ragioni per cui una badante si dimette possono variare a seconda delle circostanze individuali.

In generale, è importante che i datori di lavoro e le badanti instaurino una buona comunicazione e siano trasparenti riguardo alle aspettative e alle condizioni di lavoro, al fine di ridurre il rischio di conflitti e di dimissioni improvvise.

Vediamo quindi, secondo il contratto nazionale, le varie tipologia di interruzioni, licenziamento, dimissioni o risoluzione consensuale.

  • licenziamento di colf o badanti: implica che la decisione di risolvere il contratto sia a capo del datore di lavoro e che la collaboratrice sia solo il soggetto passivo di tale decisione
  • dimissioni di colf o badanti: implica che la decisione di risolvere il contratto sia a capo della collaboratrice e che il datore sia solo un solo un soggetto passivo di tale decisione
  • risoluzione consensuale: implica che entrambe le parti concordino sulla risoluzione del contratto, ognuno per i propri motivi personali

Nel contratto nazionale delle badanti solitamente la decisione è unilaterale e la terza opzione è molto rara.

C’è da precisare che molte badanti richiedono al datore di essere licenziate comunque e non si vogliono dimettere per poter poi richiedere la disoccupazione, che, nel caso di dimissioni non possono essere richieste.

Passiamo ad una domanda lecita, se vi è il decesso del datore, questo può essere motivo di licenziamento per giusta causa?

No, il contratto nazionale dei collaboratori domestici prevede che in caso di decesso del datore venga dato il preavviso oppure venga pagata l’indennità di mancato preavviso.

Ultima informazione, durante il periodo di prova il licenziamento o le dimissioni possono essere comunicate senza preavviso.

 

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