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Milano, Guerre sull’Eredita’: la Badante Unica Erede

Anche a Milano raccontiamo la storia di una donna, residente in un paese sul Lario, che è al centro di un’inchiesta della Procura di Sondrio perché, all’epoca dei fatti contestati, in qualità di badante avrebbe spinto la sua assistita, Angelina Trivella, di Sondrio, a sottoscrivere un testamento a suo favore.

 

La badante Fausta Cassera, deve ora rispondere ai giudici dell’imputazione di circonvenzione d’incapace, al termine delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Marialina Contaldo, magistrato di punta della Procura sondriese e condotte dalla sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza in forza a Palazzo di giustizia del capoluogo valtellinese.

 

La badante, a oggi non è in possesso di nessun bene ereditario, né denaro, né altre proprietà di Trivella, nel frattempo deceduta.

Come mai?

La Cassera, infatti, era stata nominata dalla signora Angelina erede universale con testamento olografo, poi pubblicato.

Ma la badante, una volta deceduta la sua assistita, non ha fatto in tempo a impossessarsi dei beni perché, al suo posto, lo avrebbe fatto la nipote della defunta che, invece, non ne avrebbe avuto diritto, secondo le carte in possesso dell’imputata.

La badante , ha promosso un procedimento civile, davanti al Tribunale di Sondrio, contro la nipote della donna che risiede a Milano, a sua volta morta nel corso della causa e alla quale sono succeduti il marito e il figlio, seguiti dall’avvocato Giuseppe Tarabini di Sondrio.

In via preliminare serve accertare la qualità di erede di Cassera e, in conseguenza, semmai fare condannare la nipote (ora il vedovo e il figlio) alla restituzione dei beni.
La causa civile è stata promossa da Cassera proprio per chiedere la restituzione di tutti i beni facenti parte dell’asse ereditario (denaro e immobili) della signora Angelina.

Il Tribunale si dovrà pronunciare su questa istanza e se accoglierà la domanda di restituzione dei beni, le dovranno essere restituiti.

E la sentenza, in caso di esito positivo, potrà avere un peso forse decisivo anche sul verdetto che scaturirà dal procedimento penale in cui l’ex badante, negli scorsi mesi, è stata rinviata a giudizio per l’ipotesi accusatoria di circonvenzione d’incapace.

 

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