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Il Manuale della Badante a Milano, le Emozioni verso l’Assistente Familiare

Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa: Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante a Milano e la famiglia, per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.

Capita, non di rado, che l’anziano sparli della badante: si sente abbandonato dal figlio e cerca di mettere in cattiva luce la persona che ha accanto.

È una reazione normale, c’è quel filo di risentimento che fa dire all’anziano, velatamente, che con lui sarebbe un’altra cosa.

La famiglia, allora, deve imparare a non prendere per oro colato quello che dice l’anziano, per questo è importante, come visto poco fa, confrontarsi apertamente insieme, con anziano e badante.

In genere l’assistito tende a parlare male dell’estraneo che c’è in casa:

“Non mi mette il sale nella pasta, si veste male, non sa fare le frittelle come le faceva la nonna o come le fai tu”, e così via.

Tende a sparlare della badante con i figli, e a volte lo fa per far sentire i figli importanti, sottolineando come sia migliore di quella persona estranea che c’è li con lui e diminuire, forse, il senso di colpa del figlio.

Sì, la badante è brava, fa tutto bene, ma intanto ne sparla, a volte nel tentativo di creare tensione.

Capita che la famiglia ci caschi e chiami la badante dicendo:

“Come ti sei permessa di non fare a papà il suo piatto preferito? Come ti permetti di non portarlo al parco? Io sono distante, tu devi fare quello che ti dice!”.

Ecco, questa è la cosa peggiore da fare: se la si tratta in questo modo, la badante se ne va e manda a quel paese famiglia e anziano.

Lei non è interessata al congiunto, se si vede trattare male se ne va, e se se ne va… sarà l’anziano a trovarsi a mal partito!

Lui e la famiglia, che dovrà trovare qualcun altro.

Bisogna sempre ascoltare entrambe le campane, possibilmente insieme, in modo da avere una visione chiara della situazione:

“Papà, metti il viva voce che parliamo anche con lei, così vediamo come risolvere il problema”.

Dieci minuti per discuterne e trovare insieme una soluzione.

Mai attaccare la badante, bisogna sentire le motivazioni che l’hanno fatta agire in un modo o in un altro.

Forse non ha portato papà al parco perché pioveva o perché gli operai stavano potando gli alberi e poteva essere pericoloso, oltre al rumore assordante, per esempio.

Forse non gli ha cucinato quel piatto perché non lo conosce, basterà darle la ricetta, spiegarle come procedere per risolvere il problema.

Stiamo parlando di persone professionali.

Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.

Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.

 

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