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Rapporto badante/badato: il caso di Milano

A Milano e in tutto il Paese nel rapporto parente/badante è importante e possibile creare, senza avere comportamenti troppo confidenziali e poco professionali, un clima sereno e di aiuto reciproco.

Il rapporto da istaurare con la badante che accudisce l’anziano deve necessariamente passare per un’iniziale raccolta di informazioni relative alla sua esperienza e sulle sue abitudini di vita.

La fase della selezione e del periodo di prova sono quindi da effettuarsi con cura. È buona prassi sottoscrivere un regolare contratto di lavoro. Questo consente una tutela reciproca delle parti e permette di gestire meglio il rapporto professionale, non lasciando nulla al caso, all’improvvisazione o a incomprensioni.

Mantenere i giusti confini nel rapporto con la badante può essere difficile: si tratta di una persona spesso lontana dai propri cari (che si trovano in un altro paese) che entra a tutti gli effetti a far parte della famiglia e con la quale può crearsi un rapporto d’affetto reciproco.

Delineando i confini del rapporto professionale, quindi, sarà più facile anche creare un rapporto d’affetto sincero e rispettoso dei ruoli reciproci.

Assistere un anziano a Milano è un lavoro molto delicato e difficile. Richiede attenzione, delicatezza e sensibilità.  La badante entra nelle abitudini, nelle routine e in generale nel mondo dell’anziano, conoscendone la vita, i bisogni fisici ed emotivi, così, condividendo la quotidianità si crea sempre più vicinanza.

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La badante o il badante possono sostituire  agli occhi di un anziano solo, il ruolo di una moglie, un marito o in alcuni casi di un figlio. L’anziano può riversare nel rapporto affettivo con la persona che lo assiste le delusioni, i rancori o il mancato soddisfacimento di bisogni affettivi da parte di familiari poco attenti o disponibili o, allo stesso tempo, questo nuovo rapporto può rappresentare per l’accudito la rinascita di sentimenti.