Milano e i reati penali delle badanti
Furti di soldi, gioielli, pellicce, ma anche, più semplicemente pacchi di pasta, farina, detersivi. Poi danneggiamenti. Fino ad arrivare, decisamente più gravi, a maltrattamenti e stalking. I reati penali compiuti nell’ambito domestico da badanti.
Nel 70% dei casi si tratta di reati contro il patrimonio, come i furti appunto. Nel 30%, di reati contro la persona. A registrare il fenomeno e il sensibile incremento, è Domina-Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico. Nel 90% dei casi a commettere reati sono stranieri, che rappresentano la maggior parte delle persone impiegate nel settore – solo il 17,1% dei lavoratori domestici è italiano – e nel 40% si tratta di romeni e ucraini.
«Negli ultimi due anni sono emerse tipologie di reato nuove per il settore, come lo stalking. Finito il rapporto professionale, alcuni lavoratori si trasformano in stalker per l’ ex datore di lavoro e la famiglia, sfruttando la conoscenza di orari e abitudini di chi vive in casa. Chiedono soldi, spesso molti, per lasciare in pace i malcapitati. Lo stalking ormai rappresenta il 20% del totale dei reati penali nel lavoro domestico».
Stalking e tentate estorsioni, spesso, non vengono denunciati per vergogna o paura. «Ci sono badanti che hanno assistito un anziano che, quando il rapporto di lavoro si conclude, si rivolgono alla famiglia, chiedendo migliaia di euro oltre ai pagamenti avuti. La minaccia sempre la stessa: dicono che, se non riceveranno la somma, denunceranno di essere stati pagati per meno ore di quelle lavorate. Dato che molti di questi rapporti sono gestiti in nero, totalmente o parzialmente, in tanti preferiscono pagare».
La badante è fondamentale per la vita dell’ anziano.
Sale il numero di furti, in particolare quelli minori. «Crescono le sparizioni di cibo. La spesa sembra non bastare mai. Se prima, per una settimana, si spendevano quaranta euro poi iniziano a spendersene settanta. Molti furti, specie di alimenti o simili, non sono denunciati».
Come difendersi? «I proprietari di casa possono installare videocamere al suo interno, non per controllare il lavoro ma per questioni di sicurezza. Presenza e posizione devono essere comunicati al lavoratore. Abitualmente, è un ottimo deterrente. Se si sospettano reati contro la persona, bisogna rivolgersi alle forze dell’ ordine e verificare come installare videocamere senza darne notizia o farle notare».
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