Milano, Aesdomicilio Informa: la Legge 104 e chi ne Beneficia dei Permessi

Benvenuti nella nostra società, un’organizzazione dedicata alla selezione  delle migliori badanti a Milano per assistere gli anziani.

Abbiamo una missione chiara: garantire una vita di alta qualità per gli anziani, fornendo loro assistenza e compagnia di alta qualità.

Ci impegniamo a garantire che ogni badante convivente o badante a ore selezionato soddisfi i nostri alti standard di professionalità, competenza, gentilezza e rispetto.

La nostra società è composta da un team di esperti nel campo dell’assistenza agli anziani, che lavora instancabilmente per assicurarsi che ogni badante sia in grado di fornire un’assistenza adeguata e personalizzata.

Capire le esigenze specifiche di ogni individuo è fondamentale per noi.

Crediamo che ogni anziano meriti di ricevere un’assistenza che rispetti la sua dignità, la sua indipendenza e le sue preferenze personali.

Offriamo presenza continua e di supporto sia alle famiglie che alle badanti.

Siamo consapevoli che affidare l’assistenza di un amato anziano a un estraneo può essere una decisione difficile, e per questo ci impegniamo a fornire un servizio trasparente, rispettoso e di fiducia.

Per questo motivo vediamo in particolare la Legge 104, i suoi diritti, chi ne può usufruire e la procedura per ottenerla.

Innanzitutto ricordiamo che alle badanti da contratto nazionale dei collaboratori domestici, sono garantiti alcuni tipi di permessi retribuiti, diversi dalle ferie e dai riposi settimanali, che sono dei periodi in cui il collaboratore domestico ha diritto di assentarsi dal lavoro percependo la solita retribuzione.

E sono per esempio:

• Visite mediche
• Rinnovo del permesso o ricongiungimento familiare
• Nascita di un figlio
• Lutto
• Permessi sindacali
• Donazione sangue o midollo osseo

Ora per quanto riguarda la Legge 104/92 che citiamo è:

“Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”.

La Legge 104 del 1992 prevede dei permessi che spettano a tutti i lavoratori dipendenti che hanno la necessità di assistere un componente del proprio nucleo familiare oppure un parente in linea diretta oppure parenti o affini per i quali ci si prende cura e che siano entro il secondo grado di parentela. Il tempo è di in un massimo di tre giorni mensili.

Per poter accedere a tali permessi e rientrare quindi nell’ambito di applicazione della Legge 104 la persona che necessita di assistenza deve versare in una situazione di disabilità grave ex art. 3 comma 3 della L. 104/92 certificata dalla Commissione medica della ASL competente.

A beneficiare di questa legge sono i portatori di handicap, quindi tutti coloro i quali presentano una minorazione di tipo fisico, oppure psichico, ma anche sensoriale, la quale comporta una difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa.

Vediamo come si può ottenere il riconoscimento dello stato di handicap, oppure il riconoscimento di handicap grave, che dà diritto al lavoratore (o al lavoratore che assiste un familiare) di ottenere i permessi retribuiti dal lavoro e una serie di agevolazioni.

Per capire quali patologie possano far ottenere i benefici sono state predisposte apposite tabelle ministeriali che fanno riferimento all’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa: alla gravità della patologia è associata una predeterminata percentuale di invalidità.

Però attenzione, perché di questi permessi legati alla legge 104, non ne possono usufruire i collaboratori domestici, ovvero le badanti che lavorano per la persona che ne ha diritto.

Infatti alcuni lavoratori sono esclusi da questo beneficio e tra queste anche i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari come chiarito dalla circolare Inps n. 80 del 24/03/1995.

Le colf e le badanti, infatti, non rientrano tra i soggetti beneficiari del congedo straordinario.

 

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