AES manuale badanti

Il Manuale della Badante a Milano: la Badante Sergente e la Badante Fatina

Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa.

Anche  a Milano Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante e la famiglia per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.

La domanda che rimane da farsi è:

come deve essere la badante, per convincere l’assistito a fare le cose che non vuole fare o non fare i capricci?

Va preso con dolcezza o è meglio usare polso, magari sgridandolo un po’, come un bambino disubbidiente?

Non è forse vero che invecchiando si torna bambini?

In generale un anziano potrebbe essere spaventato da una badante troppo energica, dal piglio severo, una che sbatte gli stipetti e ha un atteggiamento un po’ aggressivo, mentre una persona sorridente, gentile e amabile gli infonderà un senso di fiducia e vi si affiderà più volentieri, ma questo, come tutte le altre cose finora analizzate, è soggettivo.

Ci sono anziani che sono stati abituati tutta la vita a comandare, che vogliono essere serviti e, per quanto lucidi e privi di decadimento mentale, non si fanno scrupoli a comandare a bacchetta la badante, trattandola anche male.

In questi casi la dolcezza difficilmente funziona: una persona troppo gentile viene scambiata per debole o più facilmente manipolabile, facendo sentire l’assistito come autorizzato a cercare di tenerle testa, a fare, insomma, i famosi capricci.

Spesso, in questo modo, l’anziano vuole vedere fin dove può spingersi come una specie di sfida: ti tratto male, ti faccio piangere, vediamo se ci riesco o quanto ci metto.

Questo fa sentire l’anziano ancora forte, in qualche modo vincente su una persona molto più giovane e forte, è quasi come una rivalsa sulla vita, sull’amarezza di chi non si sente più autonomo ed è arrabbiato con il suo destino.

In altri casi ci si trova di fronte a ex militari, per esempio, o persone che hanno avuto grandi responsabilità per tutta la loro vita e che vedono dolcezza e gentilezza quasi cono sospetto, come caratteristiche di persone deboli o troppo emotive e in questi casi, quindi, è necessario polso.

L’anziano alfa si confronterà con la badante cercando, come fanno gli adolescenti, di testare la forza e la determinazione dell’intrusa e, di solito, si creerà un rapporto interessante, di affetto mascherato da conflitto per cui l’anziano farà finta di brontolare e criticare la badante sergente, ma sarà ben lieto di fare, alla fine, quello che gli verrà chiesto.

Sembra facile sulla carta, ma è, al contrario, un tipo di rapporto molto delicato che richiede una grande abilità da parte della badante: in qualche modo deve esserci portata perché bisogna calibrare molto bene l’energia e la morbidezza velata di severità.

La badante deve avere l’abilità di farsi ascoltare, obbedire, ma non deve mai sovrastare l’anziano.

Il rapporto deve diventare severamente giocoso, un dare avere tra assistito e badante.

In casi di questo tipo si possono creare bisticci divertenti sia per le due parti interessate, sia per la famiglia.

Anche in questo caso, non è sempre detto che sia così, si tratta di un esempio generale che andrà adattato al caso specifico.

La famiglia, in ogni caso, è quella che decide fin dove la badante può spingersi.

In questi casi si incrociano lo stato psicologico e neurologico dell’anziano, quindi la sua comprensione e la collaborazione con la famiglia che, davanti all’assistito stesso, deve dire alla badante se e quando può alzare la voce: l’anziano deve sapere che è il figlio a dirlo.

Dall’altra parte c’è l’anziano gentile, il “nonno” grazioso, amareggiato dalla vita quanto il caso precedente che soffre di malinconia e forse di depressione.

Per queste persone ecco che la persona ideale è una badante dolce, graziosa, gentile e paziente che lo prenda per mano, gli ricordi chi è chiedendogli della sua vita, di quello che ha fatto, guardi con lui gli album di fotografie e si faccia raccontare.

La badante che è un po’ figlia, un po’ mamma che sappia blandire l’anziano spingendolo con dolcezza a ritrovare motivazione e fiducia.

Quella che lo coccola, lo porta al parco e poi gli prende il gelato,e che magari glielo offre lei per dimostrare di fare un gesto d’affetto e non di interesse, di puro mestiere.

Per quanto questo possa amareggiare la famiglia spesso gli anziani si aprono più facilmente con qualcuno per cui sentono fiducia che con i figli stessi.

È amaro quando il figlio scopre che papà ha raccontato alla badante cose che lui non sapeva ma è anche normale: anche i figli, da adolescenti e forse dopo, si sono confidati con amici, zii, insegnanti, invece che non i genitori.

Forse è una questione di pudore, di timore del giudizio, forse è il bisogno di confrontarsi con qualcuno al di fuori della famiglia ma è una cosa che succede praticamente sempre.

Nel caso dell’anziano forse si sente più ascoltato nel raccontare cose private, forse pensando che i figli non siano così interessati a quello che potrebbe avere da dire.

Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.

Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.