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La parola anziano a Milano

Aes Domicilio vuole far conoscere l’etimologia della parola più usata dalle associazioni come lei, la parola anziano:  agg. e s. m. [prob. dal fr. ancien, e questo dal lat. *anteanus, *antianus, der. di antea «prima»].  Di età avanzata, in senso assoluto o in relazione ad altri. Ripercorrendo la storia, Aes Domicilio trova il termine vecchio, considerato oggi meno garbato di anziano e meno usato, viene direttamente dal latino vetus, che i Romani usavano sia per le persone che per le cose. Invece la parola senex non ha dato origine a una parola che indichi la singola persona ma solo all’aggettivo senile e ai vocaboli senilità e senescenza. Anche il greco ghéron, vecchio, ha dato origine in italiano solo ai vocaboli composti geriatra e geriatria. Il termine inglese old, invece, deriverebbe da una radice di origine indoeuropea che è la stessa dalla quale deriva la parola adulto.

Non esiste un confine preciso per indicare quando una persona sia anziana o vecchia. L’Istat usa normalmente la definizione di anziani per indicare le persone oltre i 65 anni di età e lo stesso fa il Ministero della Salute. Le Nazioni Unite, invece, continuano a preferire l’uso del limite dei sessant’anni per definire gli anziani (older).

Ma è l’anima della parola a essere stata stravolta. Una volta, infatti, l’anziano era una colonna portante dell’intera società e, in tal senso, la storia è zeppa di esempi emblematici: già nella preistoria e in età omerica, erano gli anziani, ritenuti saggi, a costituire un consiglio, la “gerousía” che assisteva i re e con loro deliberava. A Roma agli anziani era riconosciuta saggezza già nel nome del Senato, l’organo di importante controllo della Repubblica, e anche il “Cato Maior de senectute” testimonia l’importanza e il rispetto che si attribuiva loro.

Nella cristianità l’anziano è il saggio, che riveste una posizione di responsabilità e autorità nel gruppo, nonché di ruolo riconosciuto nel servire la Chiesa e amministrare i Sacramenti.

Il vecchio è colui che ha il dono dell’età e dell’esperienza il kalòs géron (bel vecchio) Omerico della cultura greca antica, la senectus dell’antica Roma. Nel Medioevo l’anziano inizia a perdere di mordente e autorità come pater familias.

L’età quindi anche per Aes Domicilio è un concetto ampio, che può essere categorizzato in termini cronologici, biologici,  psicologici, ovvero basati su come le persone agiscono e si sentono.

Per esempio, un ottantenne che lavora, fa progetti, si concentra sul futuro e partecipa a molte attività è considerato psicologicamente giovane. L’invecchiamento rappresenta dunque sia una sfida sia un’opportunità, aumentando la richiesta di cure primarie e a lungo termine, richiedendo l’intervento di associazioni come Aes Domicilio che seguono gli anziani nella completezza della loro vita.

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