badante e dieta milano

La Conoscenza della Badante delle Diete per gli Anziani di Milano

Anche a milano ricordiamo che l’invecchiamento è un processo del tutto naturale e al tempo stesso estremamente complesso dal punto di vista biologico.

Nel corso della vita si va infatti incontro a una serie di cambiamenti fisici e psicologici che l’interazione con l’ambiente è in grado di rallentare o accelerare.

Dopo i 50 anni sia la statura sia il peso tendono progressivamente a ridursi.

Con l’avanzare dell’età si registrano inoltre un aumento della massa grassa (soprattutto a livello addominale), una riduzione della massa muscolare, una demineralizzazione delle ossa e una riduzione dell’acqua corporea.

Le nostre badanti di Milano, all’interno del contesto familiare in cui si trovano a vivere, devono preoccuparsi anche di preparare i pasti.

Detto questo la badante deve seguire, in alcuni casi, delle diete prescritte da medici. Non sempre però ci sono delle diete particolari da seguire per varie patologie, ma è necessario conoscere delle pietanze corrette ed equilibrate da cucinare ad un anziano, tenendo conto appunto della loro età avanzata.

In generale possiamo dire che l’ alimentazione (intesa come la somministrazione o assunzione di alimenti per il sostentamento dell’organismo) e la nutrizione (ovvero la somministrazione e l’utilizzazione degli alimenti dal punto di vista dietetico e biologico) sono considerati i modulatori capaci di influenzare la salute.

La dieta degli anziani non differisce dal punto di vista qualitativo da quella degli adulti:

soltanto specifiche condizioni, tra cui la sedentarietà, la comparsa di una disabilità o l’alterazione funzionale di singoli organi, possono richiedere accorgimenti dietetici specifici, come in qualunque altra fascia d’età.

Il principale problema alimentare nell’anziano è la malnutrizione, spesso dovuta a una riduzione dell’introito alimentare, alla perdita di motivazione all’assunzione di cibo ma anche a questioni economiche.

Occorre porre molta attenzione al consumo di acqua che deve mantenersi intorno a 1,5 litri al giorno.

Il consumo di brodo, passato di verdure, tè e tisane senza zucchero può aiutare a integrare un’adeguata quantità di acqua giornaliera.

Occorre invece limitare il consumo di carne rossa e insaccati e privilegiare pesce (fonte naturale di omega-3), carni bianche e uova.

La badante per ovviare alla diminuzione del senso del gusto e fare in modo che non assumano troppo sale con gli alimenti, si possono utilizzare erbe aromatiche e spezie, che aggiungono sapore senza apportare sodio.

Bisogna inoltre tenere in considerazione che con l’avanzare dell’età il fabbisogno vitaminico nell’alimentazione dell’anziano non scende, però bisogna tenere sotto controllo l’eventuale alterazione dell’assorbimento intestinale, possibili errori alimentari e che frequentemente può verificarsi una carenza di vitamina D per ridotta esposizione alla luce solare.

Questo fabbisogno può essere assicurato aiutando gli anziani a cucinare tutti i giorni, a consumare frutta e verdura fresca, a ridurre l’uso di cibi conservati, precotti e inscatolati.

È importante, quindi, laddove possibile, che la badante si prenda cura dell’anziano e lo monitori sotto l’aspetto alimentare, senza farlo sentire incapace di badare a se stesso, ma riservando qualche attenzione particolare e aiutandolo a mangiare a sufficienza e in maniera equilibrata.

 

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