Curare prendersi cura differenza Milano

Differenza tra curare e prendersi cura

CURARE E PRENDERSI CURA: LE DIFFERENZE

La differenza è sottile, ma di primaria importanza. Prendersi cura e curare non sono sinonimi. A prima vista si possono confondere i due termini, ma in realtà vi è una differenza sostanziale. Ciò implica la partecipazione emotiva dell’ammalato con ripercussioni negative o positive a seconda del trattamento che riceve. AES Domicilio fa parte della  categoria delle agenzie badante. Offriamo servizi di assistenza a Domicilio a Milano e in tutta la Lombardia.

Il medico “prende in cura” l’ammalato nella sua totalità. Quando la malattia attacca un organo che prevede l’intervento di altri specialisti, si preoccupa di parlare con loro per renderli partecipi della situazione generale, è il punto di riferimento reperibile quando sorgono complicanze o si hanno attacchi particolarmente forti della malattia. Questo “prendersi in cura” fa la differenza.

Prendersi cura del malato

”Prendersi cura”, invece, si lega, più che alla terapia ed alle esigenze mediche, alla capacità di assistere e sostenere in qualsiasi momento l’ammalato. AES Domicilio interviene proprio su questo secondo fronte. Le nostre badanti garantiscono un affiancamento costante dal momento in cui convivono con i vostri cari cercando di evitare che restino soli.

Domandare aiuto è il primo passo per vivere meglio: non bisogna temere di porgere una mano e chiedere supporto.

I nostri clienti sono soddisfatti del servizio professionale ed efficace che offriamo, ma hanno avuto il coraggio di chiedere aiuto, tutti abbiamo bisogno di amore, anche del più semplice: quello quotidiano.

Ci prendiamo cura del malato. Professionalmente.

L’atto assistenziale è ovviamente affiancato da una conoscenza mirata sul campo. Quando si conosce, cessa la paura, si com-prende, cioè si prende in sè, si com-prende anche la sofferenza in cui versano queste persone e le loro famiglie. Si com-prendono i diritti, le richieste ed anche la rabbia che a volte assale quando le Istituzioni preposte ignorato i diritti essenziali all’assistenza, all’indipendenza, all’aiuto, al sostegno, alla ricerca.

Nessun amore può reggersi sulla mancanza di attenzioni, non esiste in chi ama pensiero più comune che quello di accudire chi lo circonda.

Il malato deve essere curato ed anche preso in cura, dal medico, da un’assistenza qualificata e dalla famiglia: il rapporto deve essere a tre e solo così possiamo assicurare ai nostri cari uno stato di vita migliore e dignitoso.

Se oggi c’è bisogno di una rivoluzione allora prendiamoci cura degli altri e assicuriamo una sana assistenza a chi ne ha bisogno.